CARENZA DI PERSONALE NEL SSSR, IL CAMBIAMENTO NECESSARIO: DALLA RINCORSA AL TURNOVER ALL’AGIRE PER LA RETENTION

L’OMS stima che entro il 2030 negli Stati membri dell’Unione Europea mancherà un numero elevato di professionisti legato in particolare alla carenza di personale sanitario, riguardante prevalentemente gli infermieri e alcuni profili di medici specialisti, oltre alla carenza di altri operatori dell’area assistenziale.
Tali operatori, nel Servizio sanitario regionale pubblico del Veneto, nel 47% dei casi risultano avere più di 50 anni. Questo dato permette di prevedere che nei prossimi dieci anni quasi il 50% degli infermieri dipendenti potrebbe cessare la propria attività presso le Aziende sanitarie pubbliche venete, mentre per il personale medico tale effetto si concluderà nel corso del prossimo anno.
Un altro elemento che alimenta la carenza di personale è determinato dal numero elevato di dimissioni inattese, vale a dire le uscite dei professionisti dal sistema sanitario pubblico prima di aver maturato l’età contributiva o anagrafica per la quiescenza. Nel corso del 2023, sul totale delle dimissioni del personale infermieristico, il 54% è stato costituito da dimissione inattesa, mentre per il personale medico il dato risulta ancora più elevato rappresentando il 67% delle cessazioni.
Il “Piano Regionale di contrasto alla carenza di personale del Servizio socio sanitario regionale del Veneto”, di durata quinquennale, individua cinque macro-problemi su cui è necessario agire: la complessità che caratterizza il fenomeno della “carenza di personale”, la bassa capacità di trattenere il personale in servizio presso il SSR pubblico, la diminuzione del tempo effettivo lavorato a causa dell’invecchiamento del personale, la carenza di personale di assistenza dovuto all’elevato numero di quiescenze, e la perdita di attrattività della formazione infermieristica e OSS e di alcune specializzazioni mediche.
Nell’immediato le direzioni strategiche aziendali, le direzioni delle risorse umane e delle professioni sanitarie sono chiamate, quali attori principali, ad un forte impegno per l’attuazione di azioni di retention e di age management del personale, orientate a migliorare le condizioni di lavoro e alla diminuzione del turnover del personale e al mantenimento della qualità dell’assistenza prestata.